Anche quest’anno la Regione Marche resterà al palo per quanto riguarda la pesca sportiva e ricreativa. Contrariamente a quanto stanno facendo le altre regioni italiane che, in attuazione del nuovo quadro normativo nazionale, stanno beneficiando del periodo di deroga adottando i provvedimenti ante decreto MATTM del 2 aprile 2020, nelle Marche no, questo non è possibile. Si continua ad arroccarsi dietro un progetto che nulla ha a che vedere con la pesca ed il suo sviluppo, un progetto scientifico, universitario, di ricerca e che in quanto tale dovrà dimostrare, negli anni a venire, la sua validità tutt’altro che scontata. Progetto redatto da un funzionario della Regione Marche con l’aiuto di un consulente ittiologo e totalmente nascosto alle associazioni piscatorie se non quando già stato presentato al ministero. E a quel punto ittiologi, studiosi, accademici tutti coinvolti e pronti ad entrare in azione per salvare il mondo. Per carità progetti sacrosanti e utili se confinati nei limiti del buon senso e se tengono in debita considerazione le esigenze dei territori. Di fatto invece il progetto sposato dalla Regione, non ha nulla a che vedere con la pesca anzi vengono di fatto, in un solo colpo, cancellate gestioni di riserve turistiche, attività agonistiche, pesca ricreativa e No Kill. Le limitazioni che esso impone sono talmente restringenti, che non solo vengono di fatto ridotte di due terzi le aste fluviali dove poter pescare, ma vengono aboliti ripopolamenti e gestioni No kill. Infatti tale progetto oltre a prevedere un esiguo quantitativo di pesci da immettere (30 q.li) insufficiente per le manifestazioni agonistiche, costringe i pescatori ad eradicare il pescato una volta allamato. Anni di sforzi per formare coscienze alla pratica del No Kill, gettati al vento. ...
Bellissima sorgiva che scorre nella parte est di Verona. Una vera perla della natura purtroppo non compresa come tale e dunque continuamente sottoposta a prove umane per sfruttarla e non salvaguardarla.
Il Woolly Bugger Rielaborato è uno streamer polivalente da utilizzare in molti generi di acque. da il meglio di sè se utilizzato su trote, ma si hanno ottimi risultati pescando anche: black bass, cavedani, scardole, carpe e molte altre specie anche salt water. Il wooly bugger rielaborato è costruito su amo a gambo lungo, il corpo e la testa sono in maraboo che conferisce all'artificiale un movimento sinuoso e "vaporoso", la testina bead head in tungsteno lo fa affondare e i nostri recuperi lo faranno risalire. Questo mix gli conferisce un movimento molto adescante. Nel video si vedono tutti i passaggi costruttivi, i trucchi durante il montaggio. Il wooly bugger classico è stato rivisitato apportando delle piccole ma importanti modifiche dall'amico Mirco Bandi. Le modifiche principali sono sul montaggio del marabù (impiegato per costruire oltre che la coda anche il corpo e la testa della mosca) e l'aggiunta di alcune fibre di tinsel Uv. Spero vi possa dare tante catture di trote come le ha garantite a me!